Ancora una volta ci troviamo di fronte a disservizi per carenze di personale a causa di una politica cieca e irresponsabile che ha voluto risparmiare e fare cassa su un servizio delicato, quanto essenziale, per i cittadini e le cittadine del Comune di Fiumicino.
La decisione di smantellare il servizio educativo e scolastico comunale rivolto ai piccoli utenti e alle famiglie attraverso una dissennata esternalizzazione risale al 2020. Una operazione dettava da scelte “di cassa”, che la UIL FPL ha da subito denunciato con forza a difesa del patrimonio di professionalità ed esperienza acquisite da parte del personale comunale nonché della necessaria professionalità e dignità del lavoro.
E così, ora, il Comune di Fiumicino, anche quest’anno non riesce a garantire il servizio educativo e scolastico a causa delle continue carenze di personale ovvero per la difficoltà a trovare sostituzioni adeguate, vista la decisione irresponsabile di rivolgersi ad una società interinale anzichè ricorrere a personale idoneo precedentemente selezionato dall’ente.
Le ricadute, come sempre, pesano sui piccoli utenti, sballottati a destra e a manca, e sulle famiglie che non riescono a conciliare i diversi tempi di vita lavoro per comunicazioni repentine e impreviste di chiusura del servizio.
È una vergogna!
La drastica riduzione di fondi da destinare al personale del settore attraverso una decisione unilaterale e affidare all’esterno il reclutamento del personale in oggetto qualifica il comportamento di una politica poco attenta e improvvisata.
La chiusura di alcune sezioni dei nidi e della scuola dell’infanzia attuata in questi ultimi giorni rappresenta il fallimento della politica scolastica dell’attuale amministrazione. Conosciamo tutti bene l’importanza del ruolo svolto dal personale del settore, della figura professionale che rappresenta e quanto sia necessario mettere in pratica tutte le misure capaci di garantire il migliore svolgimento del servizio in questione, giunto ormai ad un livello insostenibile.
Chiediamo a questa Amministrazione di rivedere una scelta ad oggi chiaramente errata che ha visto demolire in questi ultimi 3 anni un servizio che in passato rappresentava un suo punto di forza e di orgoglio, riportandolo nel giusto alveo di un servizio pubblico la cui erogazione non può essere svilita a fronte di una riduzione dei costi con conseguenti ricadute sociali ed economiche inaccettabili.